Ruolo della realtà aumentata tridimensionale nella nefrectomia parziale assistita da robot.

Dott. Sisto Perdonà

Scarica il pdf

Realtà aumentata modellizzazione della chirurgia robotica mini invasiva

La realtà aumentata consiste nell’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi.
Con la sua applicazione alla chirurgia robotica mininvasiva, il medico può guardare l’organo bersaglio sulla telecamera e nello stesso momento avere davanti agli occhi, in 3D, i modelli virtuali ricostruiti tramite Tac e risonanza magnetica. L’operazione, insomma, viene guidata, come con un navigatore per le auto, da immagini reali e virtuali “sincronizzate” . L’obiettivo è la chirurgia oncologica personalizzata, di estrema precisione e massima efficacia, riducendo al minimo l’impatto sui tessuti sani.
Nella chirurgia mininvasiva del tumore della prostata la realtà aumentata aiuta il chirurgo nell’identificare dove si trova in tempo reale, modulando dunque l’ampiezza dell’asportazione chirurgica punto per punto, così da preservare il più possibile le strutture nervose responsabili dell’erezione, spesso aderenti alla prostata e in contatto con la neoplasia stessa, e garantire al paziente la potenza sessuale e la continenza urinaria.
Nella chirurgia renale rappresenta uno strumento importantissimo per identificare i tumori del rene nascosti all’interno dell’organo e non visibili sulla sua superfice e i suoi rapporti con le strutture nobili circostanti, ad esempio i vasi sanguigni. questa tecnologia consente una esatta riproduzione dell’albero vascolare permettendo di identificare e chiudere selettivamente i vasi sanguigni, limitando il danno a cui può andare incontro il rimanente tessuto renale sano. Non possiamo curare con questo rivoluzionario approccio tutti i pazienti o tutti i tipi di tumore, ma i progressi degli ultimi anni ci fanno ben sperare e ora abbiamo senz’altro un’arma in più contro la malattia